lunedì 3 settembre 2012

Le partite della domenica

 
                                                                        foto: Osvaldo sky e Zeman ilmessaggero
Inter-Roma 1-3
Inter (4-3-1-2): Castellazzi 5.5; Zanetti 5,5, Silvestre 5, Ranocchia 6, Nagatomo 6,5; Guarin 7-, Gargano 6 (31' st Coutinho sv), Pereira 6+ (21' st Cambiasso 5,5); Sneijder 5+, Cassano 5- (6' st Palacio 5,5); Milito 5,5. A disposizione: Belec, Cincilla, Samuel, Juan Jesus, Duncan, Jonathan, Livaja. All.: Stramaccioni 5.
Roma (4-3-3): Stekelenburg 6,5; Piris 4,5, Burdisso 6-, Castan 6, Balzaretti 6,5 (11' st Taddei 6); Tachtsidis 6,5, De Rossi 6,5 (32' Marquinho 7), Florenzi 7,5; Destro 5,5 (25' st Lamela 6), Osvaldo 7, Totti 7+. A disposizione: Lobont, Svedkauskas, Marquinhos, Pjanic, Lopez, Tallo, Romagnoli. All.: Zeman 8.
Arbitro: Bergonzi
Marcatori: 15' Florenzi (R), 46' Cassano (I), 22' st Osvaldo (R), 36' st Marquinho (R)
Ammoniti: Guarin, Ranocchia (I), Destro, Stekelenburg (R)
Espulsi: 45' st Osvaldo (R) per doppia ammonizione
PRIMO TEMPO - La partita inizia a ritmi blandi con le due formazioni che si studiano, Stramaccioni teme la veemenza dell' attacco di Zeman e sta sulla difensiva ma anche il boemo gioca con cautela e la Roma non scopre mai il fianco.
Al 15' però la partita cambia: Totti fa partire dalla sinistra un cross delizioso, ne approfitta Florenzi che stacca in anticipo e porta in vantaggio i suoi. Il goal però sveglia l'Inter che con Milito e Snejider prova a rendersi pericolosa in più occasioni.
La difesa giallorossa tiene bene gli attacchi avversari ma rischia su un'azione personale di Nagatomo che però spara alto da ottima posizione. Prima della fine del primo tempo l'Inter trova il pari: Cassano controlla in area e fa partire un destro deviato dalla schiena di un difensore romanista, il tiro diviene una palombella velenosissima che beffa Stekelemburg e pareggia i conti. Si va al riposo sull' 1 a 1.
SECONDO TEMPO - Il secondo tempo inizia subito forte, con occasioni da una parte e dall'altra, ma è la Roma ad andare più volte vicina al goal. Goal che arriva puntuale al minuto 67: lancio illuminante di Totti che pesca Osvaldo tra due difensori nerazzurri, l'italo argentino controlla e batte Castellazzi con uno scavino delizioso.
L'Inter accenna a una reazione ma è ancora la Roma ad andare in rete: Osvaldo trova Marquinho che stoppa col mancino e calcia in porta con lo stesso piede battendo per la terza volta Castellazzi.
Nel finale viene espulso Osvaldo per doppia ammonizione ma l'Inter è ormai alle corde e Zeman può così portare a casa i primi tre punti della sua avventura giallorossa.

NAPOLI-FIORENTINA 2-1
Napoli (3-5-2):
De Sanctis 6; Campagnaro 6, Cannavaro 6, Britos 6,5; Maggio 6, Dzemaili 6,5, Behrami 6 (7' st Inler 7), Hamsik 6,5 (45' st Donadel sv), Zuniga 6; Insigne 6 (36' st Vargas sv), Cavani 6,5. A disp.: Rosati, Colombo, Grava, Uvini, Gamberini, Fernandez, Aronica, Mesto, El Kaddouri. All.: Mazzarri.
Fiorentina (3-5-2): Viviano 5,5; Roncaglia 6, Rodriguez 5,5, Tomovic 6; Cuadrado 6,5, Romulo 6,5 (Seferovic sv), Pizarro 6, Borja Valero 6,5, Pasqual 6 (32' st M. Fernandez sv); El Hamdaoui 6 (25' st Ljajic 6,5), Jovetic 6,5. A disp.: Neto, Lupatelli, Camporese, Hegazy, Cassani, Olivera, Migliaccio, Llama, Aquilani. All.: Montella.
Arbitro: Damato
Marcatori: 10' st Hamsik (N), 30' st Dzemaili (N), 41' st Jovetic (F)
Ammoniti: Cavani (N); Roncaglia, Tomovic (F)
Espulsi: nessuno 

PRIMO TEMPO - Passano 30 secondi e Jovetic entra in area mandando a vuoto il diretto marcatore con il tacco, è allora De Sanctis che ferma sul più bello il fantasista. I ritmi non sono bassi, già dai primi minuti Zuniga attacca la propria fascia provando più volte a pescare Cavani sul secondo palo, come avviene all'8'; tre minuti e sull'altro fronte El Hamdaoui prova da fuori area il tiro, non centrando la porta.
La Fiorentina gioca bene palla a terra e le incursioni sulle fasce regalano calci d'angolo, il Napoli tiene il baricentro leggermente basso e soffre sugli spunti avversari. Al 19' Insigne prova la ripartenza in solitaria e brucia due avversari, venendo poi 'murato' dal terzo, ma è la Viola, poco dopo, a sfiorare di poco il goal: Cuadrado prende palla e fa partire un tiro da fuori area, sfiorando di poco l'angolo sinistro della porta del Napoli.
La partita diventa più equilibrata col Napoli che cerca di avanzare e la Viola che cerca più volte lo spunto con Jovetic. Cuadrado mette più volte in difficoltà Zuniga, più incline ad attaccare che a difendere. El Hamdaoui cerca di nuovo il tiro mancando di nuovo lo specchio al 35', mentre Insigne, in contropiede, fa prendere un giallo a Roncaglia, che è costretto a fermarlo fallosamente dopo aver subìto un sombrero, molto applaudito dal San Paolo. Il primo tempo termina con i partenopei in attacco che però non riescono a trovare la conclusione.
SECONDO TEMPO - La partita continua come nel primo tempo, Fiorentina che cerca la manovra, Napoli che prova la ripartenza ma in difficoltà. Mazzarri cerca di dare una scossa ai suoi facendo entrare Inler al posto di un Behrami poco capace di far ripartire l'azione. La scossa arriva al 10', ma in maniera inaspettata: punizione dalla sinistra di Insigne, palla scodellata sulla testa di Hamsik che indirizza in porta con deviazione di Valero determinante, Viviano va fuori tempo e incassa il goal.
La Fiorentina accusa il colpo e comincia a sentire la fatica, gli azzurri prendono forza e si ricompattano chiudendo gli spazi. Ljajic rileva uno stanco El Hamdaoui. I padroni di casa fraseggiano, Cavani triangola con Hamsik e va in porta, carica il tiro ma viene anticipato sul più bello guadagnando l'angolo che porta al 2 a 0. Inler mette in mezzo, la palla schizza fuori e arriva a Dzemaili, che controlla e scaraventa in porta, Viviano non può nulla.
Jovetic abbozza una reazione provando il tiro da fuori, al 35' Roncaglia da fermo non impensierisce De Sanctis. Dopo alcune conclusioni non andate a buon fine, la Fiorentina trova il 2 a 1 con uno splendido goal di Jovetic su tiro a girare da fuori. La partita, pur riaperta, non offre altre emozioni e il risultato non cambia fino alla fine.
SAMPDORIA-SIENA 2-1
SAMPDORIA (4-3-3): Romero 6; Costa 6, Rossini 6, Gastaldello 6.5; Berardi 6, Poli 6 (16' st Munari 5,5), Maresca 6; Obiang 6,5; Eder 6 (26' st Krsticic 6), Maxi Lopez 7 (39' st Pozzi sv), Estigarribia 6. A disp.: Berni, Renan, Castellini, Mustafi, Tissone, De Silvestri, Soriano; Falcone, Icardi. All.: Ferrara 6,5
SIENA (3-5-2): Pegolo 6,5; Neto 5,5, Contini 6, Felipe 5, Sestu 5.5; Vergassola 6.5, D'Agostino 5,5 (26' st Verre 5), Mannini 5 (1' st Valiani 5,5), Del Grosso 6; Ze Eduardo 5 (13' st Rosina 5,5), Calaiò 5,5. A disp.: Farelli, Coppola, Angelo, Paolucci, Dellafiore, Campagnolo, Paci, Rubin, Bogdani. All.: Cosmi 5
Arbitro: Rocchi
Marcatori: 45' pt Maxi Lopez (SA),  17' st Vergassola (SI), 23' st  Gastaldello (SA)
Ammoniti: Poli (SA), Ze Eduardo (SI per proteste, Mannini (SA), Gastaldello (SA), Munari (SA)
Espulso: Felipe (SI) per doppia ammonizione
PRIMO TEMPO - Eder scalda subito i riflessi di Pegolo con una serie di conclusioni dai sedici metri su cui il portiere si salva con tecnica e un pizzico di sorte. Il 'motorino' Estigarribia si fa poi notare con un mancino che costringe l'estremo ospite a distendersi in tuffo.
C'è tantissima Samp in questa fase. Quando i padroni di casa si concedono fisiologici attimi di sosta gli avversari palesano disarmante prevedibilità. Fa eccezione una saetta di Del Grosso disinnescata da Romero. Il vantaggio doriano matura a ridosso dell'intervallo: Maxi Lopez, in area, elude Felipe e scocca un diagonale vincente su girata di sinistro.
SECONDO TEMPO - Cosmi si ripresenta con Valiani al posto dell'ammonito Mannini e con un gruppo apparentemente più coraggioso che mette Calaiò in condizione di battere 'sporco' a rete. Il sussulto riporta subito i doriani a recitare la parte di protagonista. Eder, con una punizione rasoterra, bacia l'esterno del palo. Si mischiano le carte: Rosina per Zé Eduardo, Munari per Poli.
E' però Gastaldello, suo malgrado, a riaprire i conti al 61' atterrando platealmente in area Calaiò. Dal dischetto la punta manda la sfera sul palo, Vergassola è però lesto a riprenderla acciuffando il pari. Per farsi perdonare il difensore azzurro impiega solo 6 minuti: incornata su cross di Obiang che vale il 2-1.
Ferrara richiama in panchina Eder (che abbandona il campo arrabbiatissimo) e propone Krsticic; dall'altra parte D'Agostino cede il campo a Verre. Nel finale Felipe rimedia l'espulsione per doppia ammonizione. La gara si chiude con una traversa di Maresca.

LAZIO-PALERMO 3-0
Lazio (4-5-1): Marchetti sv; Konko 6,5, Biava 6,5, Dias 6,5, Lulic 6; Candreva 6,5, Gonzalez 6,5, Ledesma 7, Hernanes 7(41' st Scaloni sv), Mauri 6,5 (35' st Onazi sv); Klose 7,5 (44' st Kozak sv). A disp.: Bizzarri, Diakite, Cavanda, Ciani, Ederson, Rocchi, Zarate, Floccari. All.: Petkovic 7
Palermo (4-4-2): Ujkani 5; Pisano 5,5, Von Bergen 5, Cetto 4,5, Garcia 5; Giorgi 5,5 (6' st Rios 5), Kurtic 5 (13' st Hernandez 5), Barreto 5,5, Bertolo 5; Miccoli 4 (13' st Dybala 5), Ilicic 4. A disp.: Benussi, Munoz, Viola, Morganella, Milanovic, Labrin, Sanseverino, Donati, Budan. All.: Sannino 4
Arbitro: Celi
Marcatori: 39' e 37' st Klose, 11' st Candreva
Ammoniti: Candreva, Lulic, Klose (L), Miccoli, Rios (P)
Espulsi: 

PRIMO TEMPO - L'avvio dei rosanero è più incoraggiante di quello dei padroni di casa. Complice un approccio alla sfida piuttosto morbido, l'Aquila fatica da ingranare e lascia spazio all'intraprendenza dei siciliani. Marchetti, però, dalle sue parti rischia poco o nulla, Miccoli è vivace ma punge poco.
Con il passare dei minuti cambia l'inerzia della partita. La buona vena del Palermo lascia spazio al furore agonistico della Lazio, che sale senza strappi, ma inesorabilmente. L'Aquila dà la sensazione di poter essere letale tutte le volte che la palla transita dalle parti di Miroslav Klose.
Ed è proprio lui, tornando alle vecchie abitudini, a sbloccare l'incontro a ridosso dell'intervallo, convertendo in rete un traversone di Gonzalez dalla destra.
SECONDO TEMPO - Quasi a voler finire l'opera lasciata interrotta al 45', la Lazio torna in campo convinta e affamata alla ricerca del raddoppio. Hernanes è tra i più intraprendenti, mentre dall'altra parte, oltre a qualche lancio lungo per Miccoli, si costruisce poco.
Dieci minuti dal via del secondo tempo e su questa scia gli uomini di Petkovic passano di nuovo. Stavolta il merito è tutto di Candreva, caparbio nel battere Ujkani di prepotenza, grazie ad uno dei suoi poderosi tiri.
E' il colpo del ko per il Palermo. I rosanero provano a riorganizzarsi con l'ingresso di Hernandez, che porta più vivacità alla manovra offensiva. Ma il tempo di prendergli le misure e la difesa biancoceleste torna a fare ordinaria amministrazione. Fino al goal del definitivo 3-0, ancora a firma Miro Klose, ancora da bomber vero.

UDINESE-JUVE 1-4
Udinese (3-5-2): Brkic 5,5; Benatia 5,5, Danilo 5, Domizzi 5,5; Basta 5,5, Pinzi 5,5, Pereyra 5 (6' st Muriel 5,5), Lazzari 6, Armero 5,5; Fabbrini sv (14' Padelli 5,5), Di Natale 5 (31' st Allan 5). A disp.: Heurtaux, Coda, Angella, Gabriel Silva, Pasquale, Faraoni, Willians, Barreto, Maicosuel. All.: Guidolin 4,5
Juventus (3-5-2): Buffon 6; Barzagli 6, Bonucci 6, Chiellini 6; Lichtsteiner 6, Vidal 6,5, Pirlo 7, Marchisio 6, Asamoah 6; Giovinco 7,5 (30' st Quagliarella 6), Vucinic 7 (30' st Matri 6). A disp.: Storari, Branescu, Marrone, Caceres, De Ceglie, Pogba, Giaccherini. All.: Carrera 6
Arbitro: Valeri
Marcatori: 15' Vidal (J, rig.), 46' Vucinic (J), 8' st e 26' st Giovinco (J), 38' st Lazzari (U)
Ammoniti: Pinzi (U), Armero (U), Marchisio (J), Domizzi (U), Matri (J)
Espulsi: 14' Brkic (fallo da ultimo uomo su Giovinco)

PRIMO TEMPO - La gara parte subito su ritmi molto alti, entrambe le squadre provano verticalizzazioni e tagli alle spalle della difesa. Subito un paio di occasioni da una parte e dell'altra, con Di Natale e Lichtsteiner, lo svizzero spreca malamente un bellissimo assist di Pirlo. L'Udinese gioca a viso aperto e cerca di ripartire ogni qual volta ne ha la possibilità, sfruttando le qualità tecniche di Fabbrini e Di Natale.
Al 12', però, arriva la svolta della gara. Giovinco viene lanciato in profondità, Danilo lo sbilancia e l'attaccante va a scontrarsi con il portiere Brkic in uscita. L'arbitro Valeri fischia il calcio di rigore ed estrae il cartellino rosso per Brkic. L'Udinese rimane in 10 e Guidolin è costretto a togliere Fabbrini per inserire il portiere di riserva Padelli. Vidal trasforma il calcio di rigore e porta in vantaggio la Juventus. La partita, a causa dell'inferiorità numerica dell'Udinese, cambia e i friulani devono mantenere un atteggiamento molto più prudente ed attendista.
Di Natale rimane molto isolato davanti e per lui creare pericoli alla retroguardia bianconera diventa un'impresa. La Juventus, dal canto suo, non ha alcun interesse ad alzare il ritmo della gara e cerca di gestire il risultato. Vucinic sfiora il raddoppio al 35' ma Padelli salva il risultato mandando la palla in angolo. Nel finale del primo tempo arriva il raddoppio della Juventus proprio con Mirko Vucinic, che sfruttando una indecisione di Armero controlla il pallone e batte Padelli con un tiro preciso dall'interno dell'aerea. Si va negli spogliatoi sul 2-0 per la Juventus.
SECONDO TEMPO - Nella ripresa Guidolin prova a cambiare qualcosa, inserendo Muriel al posto di Pereyra per cercare di dare più sostegno a Di Natale. La mossa, però, non dà i frutti sperati. La Juventus continua a controllare la gara e già al 7' minuto trova il goal del 3-0 con Giovinco. La conclusione di Marchisio non viene trattenuta da Padelli e l'attaccante juventino ne approfitta mettendo in rete un tap-in facile.
La partita sembra definitivamente in ghiaccio e la Juventus controlla la gara, senza disdegnare la creazione di nuove occasioni da goal. Padelli si salva su Vucinic ma non può nulla sul diagonale di Giovinco che vale il 4-0 per la Juventus. Non c'è più partita, l'Udinese sembra completamente frastornata, Muriel e Di Natale non hanno la forza di rientrare e lasciano ulteriormente scoperta la squadra, che già a metà del secondo tempo non sembra più in grado di star dietro alla Juventus. Carrera decide di fare qualche cambio e inserisce Matri e Quagliarella al posto di Vucinic e Giovinco.
Nell'Udinese c'è l'ingresso del giovane brasiliano Allan al posto di Di Natale. Pochi minuti dopo i friulani trovano il goal della bandiera con Lazzari, che sfrutta un rinvio non preciso di Barzagli e batte Buffon per il 4-1. Negli ultimi dieci minuti le due squadre si accontentano del risultato e non succede più nulla di rilevante. La Juventus ottiene la seconda vittoria in campionato, l'Udinese deve continuare ad affrontare un periodo difficile dopo l'eliminazione al preliminare di Champions League.

CATANIA-GENOA 3-2
Catania (4-3-3): Andujar 6,5; Alvarez 5,5, Bellusci 6, Legrottaglie 6,5, Marchese 5,5; Biagianti 5,5 (23' st Izco 6), Lodi 7, Almiron 6 (9' st Castro 6,5); Barrientos 5,5 (42' st Sciacca sv), Bergessio 7, Gomez 7. A disp.: Frison, Terracciano, Spolli, Rolin, Capuano, Izco, Salifu, Ricchiuti, Morimoto, Doukara. All.: Maran 7
Genoa (4-3-3): Frey 5,5; Sampirisi 4,5, Canini 6, Granqvist 6, Antonelli 6 (39' st Moretti sv); Kucka 6, Seymour 5,5 (13' st Jorquera 5,5), Tozser 6; Jankovic 6,5, Immobile 6,5, Vargas 6 (31' st Borriello 6). A disp.: Tzorvas, Stillo, Ferronetti, Bovo, Anselmo, Merkel, Bertolacci, Piscitella. All.: De Canio 6
Arbitro: Giannoccaro
Marcatori: 26' Kucka (G), 21' st Bergessio (C), 23' st Bergessio (C), 37' st Jankovic (G), 39' st Lodi (C)
Ammoniti: Castro, Bellusci, Bergessio (C), Canini, Seymour (G)
Espulsi: -

PRIMO TEMPO – Il match inizia su ritmi abbastanza lenti e la prima occasione nasce in seguito ad un errato disimpegno di testa di Granqvist che per poco non si tramuta in un clamoroso autogoal. E' il Catania a fare la partita e al 19' gli etnei sfiorano il goal con Barrientos, la cui girata su cross di Gomez non inquadra però il bersaglio. Poco dopo è lo stesso Gomez ad impegnare Frey con un rasoterra che il portiere francese blocca a terra. Il forcing dei padroni di casa prosegue e prima Bergessio sfiora il goal in rovesciata, poi serve ad Almiron un assist d'oro, ma il tiro del centrocampista argentino termina sul fondo.
Proprio nel suo momento migliore, però, il Catania subisce il goal del Genoa: Vargas è straripante e asfalta Alvarez prima di mettere in mezzo un pallone raccolto da Immobile: sul controcross dell'ex bomber del Pescara, è ancora Alvarez a dimenticarsi di Kucka che, tutto solo, spinge in rete da due passi. La reazione del Catania non tarda ad arrivare: Gomez crossa da destra, Almiron gira al volo , ma la sua conclusione termina sull'esterno della rete dando solo l'illusione ottica del goal. Prima dell'intervallo è però Lodi ad avere l'occasione più ghiotta: il numero 10 rossazzurro, però, presentatosi a tu per tu con Frey,  vede il suo tiro rimpallato.
SECONDO TEMPO - La ripresa inizia senza novità di formazione, ma dopo soli 10' Maran manda in campo Castro in sostituzione di Almiron, mentre De Canio risponde con Jorquera al posto dell'ex Seymour. E' proprio il neoentrato che al 63' fa tremare il 'Massimino' con un destro che per poco non vale il 2-0. A trovare il goal, invece, è il Catania: Castro imbecca Bergessio con uno splendido assist e il numero 9, a tu per tu con Frey, non può fallire il goal del pareggio. Passano appena due minuti e il 'Toro fa esplodere lo stadio rossazzurro: su corner di Gomez il suo colpo di testa batte imparabilmente Frey. Jankovic sfiora subito il pari, ma la sua conclusione viene alzata oltre la traversa da Andujar.

Ad un quarto d'ora dalla fine De Canio si gioca anche la carta Borriello, mandato in campo in sostituzione di Vargas, applaudito dal suo ex pubblico. A trovare il pareggio per il 'Grifone' è però Bosko Jankovic, la cui sassata di destro batte imparabilmente Andujar e vale il 2-2. Anche in questo caso, però, il risultato di parità resiste appena una manciata di secondi: Francesco Lodi è infatti infallibile sui calci piazzati e dalla sua mattonella fa secco Frey per il 3-2.  Al 90' Andujar mette in ghiaccio il risultato, riconquistandosi gli applausi del 'Massimino', dicendo prima di 'no' ad una conclusione ravvicinata di Marco Borriello e poi deviando sulla traversa un colpo di testa di Granqvist. servizi
goal.com





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